Cari amici di seguito la prima parte dell'intervento sugli stili di vita sobri fatto da Mons. Armando Dini durante il nostro incontro tenutosi a Pescina.
Buona lettura
L’essere
umano è un essere complesso.
a)
L’uomo
è una creatura e in quanto tale è stata creata, non si è fatta da sé. Ciascuno
di noi ha ricevuto l’essere creatura, non se lo è dato e lo può perdere, solo,
con la morte. L’istinto di conservazione
è il primo istinto dell’essere umano, proprio quell’istinto che è il riflesso
psicofisico del nostro essere creatura.
b)
E
poi però siamo le uniche creature fatte ad immagine e somiglianza di Dio
(Genesi, inizio della Bibbia).
Se
mettiamo in relazione il principio della Bibbia e gli ultimi capitoli, Prima
Lettera di San Giovanni Apostolo, vediamo che siamo fatti ad immagine e
somiglianza di Dio e che Dio è amore.
Quindi
noi siamo fatti ad immagine di Dio che è amore e siamo fatti ad immagine
dell’amore. Quindi noi siamo creature che ci realizziamo soltanto quando siamo
amati e amiamo.
L’uomo
è una creatura speciale, fatta di imitazione di Dio. Il fallimento dell’uomo si
ha quando questo diventa egoista, il contrario dell’amore.
La
realizzazione dell’uomo sia ha quando l’uomo ama ed è amato.
D’altra
parte, a distanza di duemila e quattrocento anni (il libro della Genesi nella
forma attuale è stato redatto intorno al 500/400 avanti Cristo) gli psicologi
hanno riscoperto quello che ci diceva la Bibbia: cioè ci hanno detto che in
realtà è l’amore quello che realizza l’essere umano.
L’uomo,
come creatura, avendo ricevuto l’essere e temendo di perderlo – per istinto di
conservazione – deve fare di tutto per conservarlo.
Per
conservare il suo essere ha bisogno di mangiare, ha bisogno di bere, ha bisogno
di dormire, di casa, di vita sociale, di vita sociale di stima.
Questi
bisogni sono così fondamentali tra l’essere umano e gli altri che diventano
diritti umani.
Questi
bisogni hanno per centro il mio io.
Se
io mangio non posso dire ad un altro mangio io per te. Queste esigenze hanno
come centro di soddisfazione il mio io.
Se c’è
un centripetismo, questo ha come punto di arrivo il mio io. Se io non mangio,
se io non bevo, se io non dormo, muoio. Ho bisogno di queste cose. E finché
soddisfo queste mie esigenze in maniera equilibrata, è tutto giusto, sono miei
diritti. Nessuno mi può accusare perché mangio o dormo. Ma se poi esagero
allora vado al di là del giusto.
Per spiegare
questo concetto userò due tipi di vocaboli.
Bisogni
egotistici: cioè quelli che fanno parte della nostra realtà umana, le cose di
cui abbiamo bisogno realmente ed che è giusto ed umano soddisfare.
Bisogni
egoistici: quando prendo più di quello che serve a me, che mi è necessario. Ho
diritto di mangiare, ma se esagero divento egoista.
Egoismo
ed egotismo hanno per centro l’io. Però noi siamo fatti ad immagine di Dio, che
è amore e l’amore non ha come centro l’io, ma la persona amata.
Direbbe
Papa Francesco, uscire fuori di sè, non essere autoreferenziali!
Nell’amore
il punto di arrivo è la persona che amo nella sua realtà, amandola così come è
fatta. Per cui l’amore non può essere mai identico per due persone perché le
persone sono tutte diverse e quindi l’amore deve conformarsi alla persona che
tu ami.
Allora,
questi due movimenti che si esprimono l’uno centripeto verso l’io, con il
rischio dell’egoismo, l’altro centripeto verso la persona amata, sono movimenti
completamente diversi ed opposti.
Quindi
possiamo descrivere l’uomo come un essere drammatico: perché è chiamato all’amore,
si realizza con l’amore, però ha bisogno di tante cose.
Tutti
noi abbiamo avvertito questo contrasto.
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