domenica 22 marzo 2015

L’educazione: maestri e testimoni

Questa volta abbiamo estrapolato dall'incontro con Giuliana Martirani, alcune riflessioni sul tema dell'educazione.Buona lettura.

Educere… perciò siamo educatori.
Educere: tirare fuori, metter fuori, portar fuori dai nostri ragazzi i loro talenti con i quali concreeranno con Dio, cioè ultimeranno nel loro spazio di vita un pezzo di creazione con Dio.
Dio poteva farsela tutta da se la creazione ma ha deciso di farci passare da servi a figli e di ultimare con noi il creato.
Dio ha deciso di farci partecipi della creazione; di concreare con lui.
Noi partecipiamo alla creazione soltanto attraverso il nostro talento.
Ognuno ha bisogno della conferma  di ciò che è. Io ho scoperto man mano che ero un’educatrice, confermata man mano dalla storia che ho avuto.
Però per essere educatori c’è l’esigenza di essere comunicatori, di non essere dei professori ma dei MAESTRI.
Siamo dei maestri dei nostri figli, dei nostri alunni, dei nostri ragazzi? O siamo dei professori, dei genitori, che hanno il dito puntato per giudicare e dire si fa così e basta?
Giudicare i nostri ragazzi, i nostri figli, i nostri alunni, non ha senso, perché ognuno di loro vuole sapere quale è il proprio ruolo, la propria partecipazione, il proprio talento.
Tirar fuori i talenti dalle persone è un’arte difficile, perché significa aiutare a concreare con Dio.
Dal punto di vista dell’educazione, noi cattolici, avevamo degli strumenti che ci derivano dalla tradizione (dal c.d. Magistero della Chiesa), che abbiamo messo un po’ da parte, anzi li abbiamo banalizzati.
C’erano nella tradizione delle figure di accompagnamento che erano maestri e testimoni.
Qualunque mamma sa che si insegna ai propri figli soltanto attraverso la testimonianza, senza usare troppe parole, facendo cose concrete.
Nel matrimonio la tradizione aveva inventato la figura del testimone di nozze.
Oggi cosa ne abbiamo fatto di questa figura? Prima il testimone di matrimonio era un mediatore, una persona sempre pronta a ricomporre i conflitti, a stare vicino alla coppia. Oggi il testimone di nozze – nella stragrande maggioranza dei casi – non ha senso!
Nella stessa direzione vanno le madrine e i padrini del battesimo. Chi sono oggi queste persone? E che aiuto concreto danno ai genitori nella crescita reale del bambino?
Nella tradizione della Chiesa il padrino e la madrina di battesimo erano il passaggio da due ( i soli genitori)  a tre. Erano coloro che aiutavano la mamma a dormire un po’ prendendosi cura del neonato; oppure sostenevano la coppia durante il lavoro…
Anche il padrino della Cresima doveva essere una persona che realmente faceva le veci della madre o del padre e che provvedeva ad accompagnare il cresimato adolescente a trovare la sua identità, in una fase della vita dove i genitori sembrano essere – agli occhi del ragazzo – dei nemici.
Di tutto ciò che cosa ne abbiamo fatto?
Oggi, questa società, per andare incontro alle famiglie ha inventato i mediatori di conflitti. Guardando dentro la tradizione della Chiesa , queste figure  erano da secoli presenti nella nostra storia.
Abbiamo sostituito ai nostri valori le bomboniere, più o meno grandi, e personaggi evanescenti e poco solidi.
In realtà le cose ci sono state date ma non le abbiamo utilizzate bene, le abbiamo dimenticate.

Allora è necessario riprendere i fili della nostra trama e tornare a riproporre un’educazione fatta da Maestri, testimoni concreti di valori reali e non più evanescenti.

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